venerdì 29 ottobre 2010

BIRRA E SALUTE

La salute è il risultato di un sano regime alimentare e, più in generale, di un corretto stile di vita. Tuttavia, ogni singolo alimento ingerito influenza, nel suo piccolo, lo stato di benessere di un individuo.

Anche la birra, le cui proprietà sono spesso poco note, può avere riscontri positivi o negativi sulla salute, a seconda del consumo e del modo in cui viene inserita nella dieta.

LE PROPRIETA’

La birra contiene circa il 90-93% di acqua in cui sono disciolti minerali (potassio, magnesio), microelementi (zinco, selenio) e vitamine idrosolubili come la B2, la B3 e i folati, necessari per il sistema nervoso.

In base alla qualità della birra, si possono trovare anche aminoacidi, carboidrati (destrine e maltosio), fibre solubili disintossicanti e polifenoli cardioprotettivi.

Questa bevanda contiene anche alcol (3-4 grammi per 100 cc), che apporta circa 7 kcal per grammo.

I VANTAGGI PER LA SALUTE

A molti può sembrare strano sentir parlare di vantaggi per la salute associati alla birra. In realtà sono numerose le ricerche che hanno evidenziato gli effetti benefici di questa bevanda, a patto che la si consumi con moderazione (massimo 2 bicchieri al giorno).

Da uno studio europeo, durato 6 anni, condotto su un campione di donne, è emerso che bere una quantità moderata di birra protegge del diabete di tipo II: le donne che bevevano quantità moderate di alcol, rispetto alle astemie e alle forte bevitrici, presentavano un minor rischio di ammalarsi di diabete.

Inoltre:

  • migliore l’umore;
  • la birra chiara rilassa corpo e mente, combattendo lo stress;
  • previene l’osteoporosi: il silicio è un nutriente importante per la salute delle ossa, presente in elevate quantità nella birra;
  • disseta e idrata il corpo, soprattutto in caso di sudorazione: è molto ricca di acqua, potassio e vitamine del gruppo B;
  • abbassa il colesterolo cattivo: il merito è dell’orzo e del contenuto di polifenoli, potenti antiossidanti.

LA BIRRA E LA DIETA

La sua fama di essere una bevanda ingrassante, che crea gonfiore, dipende dalla quantità ingerita e dal tipo di alimentazione (spesso troppo ricca e grassa).

Abbinata agli alimenti giusti, la birra, non provoca gonfiore addominale e favorisce la peristalsi.

Con la pizza e i primi piatti:

con la pizza è tradizione, ma non è un abbinamento consigliato, in quanto aumenta le fermentazioni intestinali e quindi il gonfiore. Per chi non vuole rinunciare, si consiglia di scegliere birre non molto frizzanti.

Con carne e pesce: è l’abbinamento migliore. Per la carne bianca scegli lager e pilsner, per quella rossa meglio una belga o una scotch ale. Per il pesce, invece, orientati sulla plis bavarese, non troppo amara, oppure sulla lager.

Un po' di wikipedia

La birra è una delle più diffuse e più antiche bevande alcoliche del mondo. Viene prodotta attraverso la fermentazione alcolica con ceppi di Saccoromyces Cerevisiae o Saccaromyces Carlsbergensis di zuccheri derivanti da fonti amidacee, tra cui quella più usata è il malto d'orzo. Il malto d'orzo è l'orzo germinato ed essiccato ed è conosciuto comunemente come Malto. Vengono tuttavia ampiamente impiegati anche il frumento, il mais e il riso, solitamente in combinazione con l'orzo. Altre piante meno utilizzate sono invece la radice di manioca, il miglio e il sorgo in Africa, la patata in Brasile e l'agave in Messico.
Per produrre la birra, il malto (o altra fonte di amido) viene immerso in acqua calda, dove - grazie all'azione di alcuni enzimi presenti nel malto stesso e dovuti alla germinazione - gli amidi presenti vengono convertiti in zuccheri fermentescibili. Questo mosto zuccheroso può essere aromatizzato con erbe aromatiche, frutta o più comunemente con il luppolo. Quindi, viene impiegato un lievito che dà inizio alla fermentazione e porta alla formazione di alcool, unitamente ad anidride carbonica (che viene per la maggior parte espulsa) ed altri prodotti di scarto derivanti dalla respirazione anaerobica degli zuccheri.
In questo processo si utilizzano ingredienti, tradizioni e metodi produttivi variabili: il tipo di lievito ed il metodo di produzione possono essere usati per classificare le birre in ale, lager o birre a fermentazione spontanea. Le bevande alcoliche fermentate da sostanze non amidacee come il succo d'uva (vino) o il miele (idromele), e le bevande distillate non vengono classificate come birra.

La birra è una delle bevande più antiche prodotte dall'uomo, probabilmente databile al settimo millennio a.C., registrata nella storia scritta dell'antico Egitto e della Mesopotamia. La prima testimonianza chimica nota è datata intorno al 3500-3100 a.C.. Poiché quasi qualsiasi sostanza contenente carboidrati, come ad esempio zucchero e amido, può andare naturalmente incontro a fermentazione, è probabile che bevande simili alla birra siano state inventate l'una indipendentemente dall'altra da diverse culture in ogni parte del mondo. È stato sostenuto che l'invenzione del pane e della birra sia stata responsabile della capacità dell'uomo di sviluppare tecnologie e di diventare sedentario, formando delle civiltà stabili. È verosimile che l'invenzione della birra sia infatti coeva a quella del pane; poiché le materie prime erano le stesse per entrambi i prodotti, era solo "questione di proporzioni": se si metteva più farina che acqua e si lasciava fermentare si otteneva il pane; se invece si invertivano le quantità mettendo più acqua che farina, dopo la fermentazione si otteneva la birra.
Si hanno testimonianze di produzione della birra addirittura presso i Sumeri. Due erano le principali tipologie prodotte nelle case della birra: una birra d'orzo chiamata sikaru (pane liquido) e un'altra di farro detta kurunnu. La più antica legge che regolamenta la produzione e la vendita di birra è, senza alcun dubbio, il Codice di Hammurabi (1728-1686 a.C.) che condannava a morte chi non rispettava i criteri di fabbricazione indicati (ad es. annacquava la birra) e chi apriva un locale di vendita senza autorizzazione.