Rispetto ai paesi europei che più le sono vicini matrice culturale e storica, l'Italia non può vantare un altrettanto rilevante consumo annuo pro capite di birra, ma è stata, negli ultimi trent'anni, protagonista di una vera e propria esplosione nel settore, al punto da venir considerata, nel panorama birrario internazionale, un autentico fenomeno. Quasi una rivoluzione, se si tiene conto delle sue radicate e intense tradizioni vinicole e del fatto che la disponibilità di birra (cioè il totale della produzione nazionale più la quota importata ) è aumentata sensibilmente e costantemente. Allo stesso modo anche il consumo annuo pro capite è più che raddoppiato.
Leader italiano è il gruppo che porta il nome dei proprietari, i Peroni; seconda fabbrica italiana per volume di produzione è la Dreher, controllata dal colosso birrario olandese Heineken. Seguono Wurher che produce birre con marchio Wuhrer, Simplon e Kronenbourg, Sib-Nuova Birra Messina che fabbrica su licenza come la birra Henninger, Poretti è presente nel mercato con le birre Splugen. Tuborg, Carlsberg e altre marche minori. Forst di Merano ( Bolzano ), Prinz e Moretti a Udine che produce l'omonima birra e la San Souci, Menabrea (Biella).
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