domenica 2 maggio 2010

Birra in Europa nel Medioevo

Come mai la birra si diffuse con celerità in Europa dopo la caduta dell’Impero Romano e, cosa importante, perché era particolarmente apprezzata? Dopo la caduta dei Romani e degli idoli pagani si diffuse una massiccia cristianizzazione che sconvolse l’Europa dal punto di vista sociale, politico e demografico, causando massicce ondate di migrazione in tutte le latitudini del continente. Proprio in quel periodo, alcuni monaci irlandesi diffusero la birra dalla loro terra in tutta l'Europa, soprattutto nell’Europa del nord, dove la birra era considerata un prodotto indispensabile e particolarmente apprezzato; bere acqua era, infatti, considerato poco salubre e segno di povertà. Inoltre la birra era senz’altro più buona!Nei monasteri si praticava lo studio dell'arte birraia, poiché il consumo di birra non comportava l'interruzione del digiuno, pratica questa molto sentita e diffusa tra i monaci. Gli storici del tempo riportano fedelmente che nel X secolo la razione giornaliera di birra dei frati era di cinque misure, ognuna delle quali corrispondeva ad un litro abbondante. Non male come consumo a scopo antisettico! Inoltre, la bionda bevanda divenne un'importante fonte di guadagno e le birrerie dei monasteri si trasformarono in mescite ben gestite e soprattutto molto frequentate. Con il medioevo s’introdusse l'impiego del prezioso luppolo come ingrediente. Il vantaggio del luppolo fu l’effetto antisettico ed inoltre, le birre così prodotte si potevano conservare per periodi molto lunghi, senza limitazioni, rendendone possibile il commercio e facendone una bevanda ''sicura'' sotto l'aspetto igienico. L'esempio più antico di una legge della purezza risale però al 1447 e fu emanata dal Consiglio della città di Monaco di Baviera, in Germania. Tali disposizioni di diritto alimentare giovarono alla qualità e alla diffusione della birra. In aree come la Svizzera l'arte birraia fiorì, ma solo fino nel tardo medioevo. Più tardi, i resoconti relativi al consumo di questa bevanda diventano più rari, incerti e con pochissimi dati. La coltivazione della vite era sempre più imperante e intensiva. Numerosi cattivi raccolti e conseguenti carestie non permisero l'impiego dell’orzo per la fabbricazione di birra e così l'arte della bronzea bibita rischiò di cadere nell’oblio. Fino al Seicento la produzione di birra dipendeva dal prezzo dell'orzo e del vino: se c'era molto grano era venduta a buon mercato, se invece mancavano i cereali a causa del cattivo raccolto, la produzione era quasi interrotta.

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Un po' di wikipedia

La birra è una delle più diffuse e più antiche bevande alcoliche del mondo. Viene prodotta attraverso la fermentazione alcolica con ceppi di Saccoromyces Cerevisiae o Saccaromyces Carlsbergensis di zuccheri derivanti da fonti amidacee, tra cui quella più usata è il malto d'orzo. Il malto d'orzo è l'orzo germinato ed essiccato ed è conosciuto comunemente come Malto. Vengono tuttavia ampiamente impiegati anche il frumento, il mais e il riso, solitamente in combinazione con l'orzo. Altre piante meno utilizzate sono invece la radice di manioca, il miglio e il sorgo in Africa, la patata in Brasile e l'agave in Messico.
Per produrre la birra, il malto (o altra fonte di amido) viene immerso in acqua calda, dove - grazie all'azione di alcuni enzimi presenti nel malto stesso e dovuti alla germinazione - gli amidi presenti vengono convertiti in zuccheri fermentescibili. Questo mosto zuccheroso può essere aromatizzato con erbe aromatiche, frutta o più comunemente con il luppolo. Quindi, viene impiegato un lievito che dà inizio alla fermentazione e porta alla formazione di alcool, unitamente ad anidride carbonica (che viene per la maggior parte espulsa) ed altri prodotti di scarto derivanti dalla respirazione anaerobica degli zuccheri.
In questo processo si utilizzano ingredienti, tradizioni e metodi produttivi variabili: il tipo di lievito ed il metodo di produzione possono essere usati per classificare le birre in ale, lager o birre a fermentazione spontanea. Le bevande alcoliche fermentate da sostanze non amidacee come il succo d'uva (vino) o il miele (idromele), e le bevande distillate non vengono classificate come birra.

La birra è una delle bevande più antiche prodotte dall'uomo, probabilmente databile al settimo millennio a.C., registrata nella storia scritta dell'antico Egitto e della Mesopotamia. La prima testimonianza chimica nota è datata intorno al 3500-3100 a.C.. Poiché quasi qualsiasi sostanza contenente carboidrati, come ad esempio zucchero e amido, può andare naturalmente incontro a fermentazione, è probabile che bevande simili alla birra siano state inventate l'una indipendentemente dall'altra da diverse culture in ogni parte del mondo. È stato sostenuto che l'invenzione del pane e della birra sia stata responsabile della capacità dell'uomo di sviluppare tecnologie e di diventare sedentario, formando delle civiltà stabili. È verosimile che l'invenzione della birra sia infatti coeva a quella del pane; poiché le materie prime erano le stesse per entrambi i prodotti, era solo "questione di proporzioni": se si metteva più farina che acqua e si lasciava fermentare si otteneva il pane; se invece si invertivano le quantità mettendo più acqua che farina, dopo la fermentazione si otteneva la birra.
Si hanno testimonianze di produzione della birra addirittura presso i Sumeri. Due erano le principali tipologie prodotte nelle case della birra: una birra d'orzo chiamata sikaru (pane liquido) e un'altra di farro detta kurunnu. La più antica legge che regolamenta la produzione e la vendita di birra è, senza alcun dubbio, il Codice di Hammurabi (1728-1686 a.C.) che condannava a morte chi non rispettava i criteri di fabbricazione indicati (ad es. annacquava la birra) e chi apriva un locale di vendita senza autorizzazione.